CADUTA DEI CAPELLI E RIMEDI - Fan's Parrucchieri

La caduta dei capelli è da sempre un problema estremamente sentito da uomini e da donne, così come trovare rimedi efficaci per contrastarla.


I programmi proposti vengono scelti dopo una attenta consulenza tricologica, intervengono su tutte queste situazioni e contribuiscono, senza interferenze, anche ad agevolare interventi di autotrapianto e terapie mediche.


La caduta dei capelli è una condizione che ciclicamente e regolarmente accade, fa parte del normale ciclo di vita dei capelli. Nei casi in cui questo rinnovo ciclico non avviene in tempi e modi non fisiologici, siamo di fronte a dei ricambi anomali di capelli, le cui manifestazioni sono unite dalla parola alopecia.

Le aree di intervento

1Effluvio

Che cos’è:
Effluvio è una condizione di ricambio anomalo dei capelli, causato da malattie, ipotiroidismo, farmaci, traumatica (gravidanza, gravi stress, esaurimenti), carenze di ferro, invecchiamento cutaneo, cambi stagionali, inquinamento e fumo. le conseguenze possono manifestarsi in diversi modi, coinvolgendo uniformemente il cuoio capelluto. le conseguenze sono diverse tra cui in primis il cambio qualitativo dei capelli, e poi l’esaurirsi più rapido dei cicli capillari a disposizione.

Come la riconosco:
Si può manifestare con evidenti perdite di capelli durante lo shampoo, ma anche su cuscino e spalle, oppure la caduta è nella norma in termini di quantità (ossia non è differente dalla quantità che individualmente perdiamo durante lo shampoo), ma si denotano cambiamenti qualitativi, come perdita di tono, opacità, crespo, scarsa tenuta di piega e colore, scarsa resa di ondulazioni o permanenti. A volte accade che invece a forti perdite, si crei una situazione determinata da una lunghezza che cresce in modo irregolare e poco equilibrato, non superando mai una certa lunghezza, generalmente localizzato su tempie, zone laterali o attaccatura della nuca. questo è causato da una durata più breve della fase “anagen” (entrata prematura in telogen), che invece di 4/6 anni avrà un durata più breve anche 1 / 2 anni o addirittura mesi. in questo caso i capelli avranno un minor tempo a disposizione per crescere (proprio perché l’entrata in fase telogen avviene prima del tempo fisiologico), con un ricambio più frequenti del capitale capelli. Puó avere una durata variabile a seconda della causa e del suo perdurare.

Cosa fare:
I programmi si differenziano in base alla manifestazione. Puntano a compensare le carenze endogene, come zuccheri, aminoacidi, proteine. In oltre la valutazioni di qauli possono essere le cause, e suggerire azioni mirate per prevenirle.

  • evidenti perdite di capelli: secondo la gravità s’interviene sui capelli che sono pronti a sostituire quelli perduti. infatti è luogo comune la denominazione “anticaduta”, ma in realtà si tratta di diverse metodiche che aiutano a far crescere meglio i capelli di nuova generazione che appunto sostituiranno quelli persi.
  • caduta nella norma, peggioramento della qualità: in questi casi è importante intervenire sulle funzioni fisiologiche della pelle e della papilla dermica per compensare apportando nutrimento alla base dei capelli (bulbi e papilla dermica). Si attuano una serie di azioni per allontanare e prevenire il più possibile il peggiorare della qualità dei capelli delle generazione successive, nello stesso tempo recuperare la qualità dei capelli danneggiati. E’ ideale intervenire con questo programma nei cambi stagionali (estate-autunno, inverno-primavera) ed in tutti quei casi dove si sono manifestati peggioramento della qualità, frequenti episodi di caduta, e di crescita poco regolare.
  • lunghezza che cresce in modo irregolare e poco equilibrato: in questo caso l’obiettivo è portare la durata della fase “anagen” ad una durata più lunga. E’ sempre importante intervenire su situazioni di questo genere nella misura adeguata alla gravità, perché il rischio che si può correre è una progressiva manifestarsi di zone che potrebbero rimanere con capelli molto fini e corti
2Alopecia Androgenetica e Estrone Carenziale

Che cos’è:
È conosciuta come la classica “calvizie maschile” in realtà colpisce anche le donne. È una lenta e progressiva trasformazione dei capelli della parte superiore del capo. Ciò che avviene è una continua miniaturizzazione dei capelli, depigmentazione, e lunghezza differenziata tra il vertice e il resto del capillizio. Nel tempo si trasformano in qualcosa di più simile a peluria e faranno sempre più fatica a diventare lunghi. Negli uomini inizia a manifestarsi in sordina intorno ai 18-20 anni, ma di solito diventa evidente dopo i 24-28 anni fino ai 35-40, dopo di che tende a stabilizzarsi. Nelle donne inizia in concomitanza alla menopausa, ma in alcuni casi può presentarsi in età fertile. La causa è predisposizione genetica nel manifestare una errata regolazione ormone follicolare, dove alcune zone del cuoio capelluto manifestano una ricettività alterata degli ormoni androgeni.

Come la riconosco:
Negli uomini incomincia con un arretramento dell’attaccatura e/o uno svuotamento del centro testa, per poi evolvere in 7 stadi successivi classificati secondo la scala di Hamilton-Norwood. IGli uomini predisposti, hanno una maggior recettività nei confronti del Dht, ormone follicolare derivato dagli Androgeni, che attraverso una serie di enzimi, tra cui l’enzima denominato 5-alfa reduttasi, si trasformeranno in questa forma ormonale. Questo nuovo ormone è chiamato “diidrotestosterone” o “dht”. in questi soggetti predisposti geneticamente il “dht” tende ad accelerare e poi esaurire in un tempo notevolmente più breve l’attività dei bulbi piliferi.

Nelle donne l’attaccatura, quasi sempre, rimarrà sempre tale e quale dall’inizio senza nessun arretramento, ma sarà la parte superiore della testa a miniaturizzarsi evolvendo i tre stadi in base alla scala di Ludving. nella maggior parte dei casi la causa è una carenza di Estrone follicolare, che non permette una durata efficace dell'Anagen, e agevolare l'attività del Dht

Cosa fare:
Con i programmi dedicati, è possibile intervenire con risultati estremamente soddisfacenti nei livelli di manifestazione: 1°, 2°, 3° di Hamilton e 1° di Ludving, e con obiettivo di conservazione nei livelli successivi, agendo su tanti fattori legati al ciclo vitale dei capelli, e a compensare le attività ormonali follicolari anomale. I programmi di trattamento sono in grado di fermare il processo di miniaturizzazione e aiutare a far crescere un capello di dimensioni e qualità il più normale possibile. Tutto questo perché permette un forte rallentamento dell’attività dell’enzima 5-alfa reduttasi, responsabile della trasformazione degli ormoni e quindi diretto responsabile dell’alopecia, di limitare l’attività del dht e di compensare la carenza di Estrone follicolare; con un notevole apporto di sostanze nutritive e stimolanti. In questo la qualità e la crescita dei capelli migliorata sensibilmente. Allontanando l’evolversi della manifestazione.

3Autotrapianto

Che cos’è:
La procedura chirurgica dell'autotrapianto, praticato dal medico chirurgo tricologico, è una delle soluzioni praticate in caso di calvizie parziali. La giusta preparazione della pelle pre trapianto, e la giusta cura post trapianto, garantisce risultati eccellenti di confort e risultato.

Il trapianto di capelli o autotrapianto FUT (Follicolar unit transplantation) è una tecnica chirurgica che si basa sul trasferimento di unità follicolari, a partire da una striscia di cuoio capelluto precedentemente prelevata da zone più folte, ad altre zone colpite da un diradamento irreversibile (come nel caso dell’alopecia androgenetica o aree cicatriziali date da traumi). Normalmente la zona di prelievo è la nuca, poiché quest’ultima non è soggetta all’influenza degli ormoni androgeni (come il diidrotestosterone) che tendono a miniaturizzare il bulbo del capello determinandone infine la perdita definitiva. Solitamente viene effettuata un’incisione nella regione occipitale (nuca) che si estende in larghezza verso la zona parietale. Questo lembo chiamato “losanga” viene poi scollato delicatamente dalla zona donatrice scongiurando lesioni alle strutture vascolari e nervose del bulbo. Infine si applicano dei punti di sutura nella regione del prelievo per favorire la cicatrizzazione della ferita. La fase successiva consiste nel sezionare la striscia prelevata in tante piccole strisce con un diametro tale da contenere 1 o 2 unità follicolari. Nel frattempo nella zona ricevente verranno creati i siti di ricezione dove alloggeranno le singole unità follicolari. Infine con l’ausilio di pinzette anatomiche vengono inserite manualmente le singole unità follicolari (da 2000 a 4000 unità) nella zona ricevente. Esiste un’altra tecnica di autotrapianto chiamata FUE (Follicolar unit extraction) che consiste nel prelievo delle unità follicolari direttamente dalla zona donatrice (solitamente la nuca) per poi essere opportunamente preparati ed impiantati nella zona ricevente dove sono stati creati in precedenza i siti di ricezione dei follicoli.

Cosa fare:
per evitare spiacevoli conseguenze operatorie ISOlinea ha pensato di stilare un protocollo pre trapianto al fine di ottenere una cute perfettamente igienizzata in maniera tale impedire il passaggio di funghi acari e batteri e impurità che sono presenti sulla nostra cute ma che devono stare all’esterno, impedendo loro il passaggio verso il derma. L’importanza di ripulire il cuoio capelluto dalle scorie metaboliche permette al chirurgo di lavorare su di una cute perfettamente ossigenata e non congestionata come spesso accade.

Il protocollo post trapianto serve affinché la cute mantenga uno stato ottimale di equilibrio anche in una fase di stress post operatorio come nel caso dell’autotrapianto.

4Alopecia Areata

Che cos’è:
L’alopecia areata è una mancanza di capelli a “chiazze”, causata da una reazione dell’organismo ad uno stimolo psicosomatico. In pratica per un meccanismo non del tutto chiaro, alcune zone di cute mandano in letargo le attività dell’apparato che fa crescere i capelli (apparato pilo-sebaceo).

Come la riconosco:
I capelli cadono e non crescono più finché lo stesso meccanismo psicosomatico non cesserà; una volta cessato, i capelli tendono a ricrescere spontaneamente. Talvolta, se la situazione è perdurata a lungo, i capelli avranno difficoltà a ricrescere, tenderanno a rimanere sempre della stessa lunghezza ed avranno diametro diverso dal resto della capigliatura.

Cosa fare:
Il programma in supporto a eventuali terapie mediche, attraverso sinergie di oli essenziali e estratti vegetali come chiodo di garofano, pompelmo e serenoa repens, durante l’assenza di capelli, permette di mantenere ben irrorata e disinfiammata la zona, per garantire un mantenimento del microcircolo nelle zone interessate; nello stesso tempo interviene con fattori stimolanti sulla crescita dei capelli. Gli stessi fattori saranno molto utili nel momento in cui i capelli cominceranno a ricrescere. In ogni caso, l’eventuale confronto con il medico tricologo, sarà di nostra premura suggerito.


Conosciamo meglio il ciclo vitale dei capelli
Il ciclo capillare dei capelli è diviso in varie fasi. Le principali sono 3:

  • Fase Anagen: fase di attività dei capelli, in cui i loro obiettivo di vita è Crescere. Condizione in cui si trovano circa l’80% dei capelli, è la fase che contraddistingue il momento in cui le cellule della matrice del bulbo sono vive e in continua riproduzione, per garantire la crescita in lunghezza dei capelli. Dura mediamente 3 anni nell’uomo e 5 anni nella donna. Significa che ogni singolo capello ha modo di crescere e diventare lungo, tanto quanto la durata della fase anagen lo permette; ossia 12 cm l’anno moltiplicati per 3 o 5 anni di media, a seconda del sesso. Questa fase è regolata da due Ormoni Follicolari: Estrone e Diidrotestosterone (Dht). L'equilibrio tra questi due ormoni determina un normale ciclo vitale, e quindi una normale caduta dei capelli. Una influenza eccessiva di Dht, una carenza di Estrone, o entrambe le condizioni, porteranno a far terminare questa fase in un tempo più breve della media, e il manifestarsi di una caduta "Anomala".
  • Fase Catagen: subito dopo il termine dell’Anagen, passiamo in questa fase. Non c’è più produzione cellulare, per cui i capelli non possono più crescere. In questa fase si attivano diversi processi metabolici, tra cui l’influenza attiva dell’Estrone, per generare un nuovo ciclo Anagen, e il rilascio delle cellule staminali per un nuovo ciclo capillare. È un momento molto importante per la nuova generazione di capelli, che succede alla precedente, e diverse circostanze metaboliche, o la durata della fase anagen più breve della media, può portare, a una generazione successiva di capelli, peggiore della precedente.
  • Fase Telogen. Tutti i processi evolutivi del capello si sono conclusi, in questa fase il capello è in attesa di espulsione naturale o indotta da spazzolature. Già in questo momento, al di sotto potrebbe essere in atto una nuova fase anagen.

La caduta dei capelli quindi non necessita rimedi, poiché è una condizione che ciclicamente e regolarmente accade. Nei casi in cui questo rinnovo ciclico non avviene in tempi e modi non fisiologici, siamo di fronte a dei ricambi anomali di capelli, le cui manifestazioni sono unite dalla parola alopecia, termine che indica in modo generico e non specifico, ricambi anomali di capelli. Molto spesso però ci si preoccupa di queste situazioni solo quando ci sono manifestazioni evidenti, come perdite abbondanti (Effluvium inTelogen) o conclamate. Più frequentemente invece, i problemi legati a una ricambio anomalo dei capelli, ha manifestazioni silenti e poco visibili. In tutti i casi, il tempo è sempre un fattore determinante; di conseguenza, valutazioni specifiche ed approfondite, seguite da una corretta preparazione del cuoio capelluto (con attività drenanti, anti-infiammatorie e igienizzanti), sono i rimedi che garantiscono il risultato ottimale per contrastare la caduta dei capelli.

I programmi proposti vengono scelti dopo una attenta consulenza tricologica, intervengono su tutte queste situazioni e contribuiscono, senza interferenze, anche ad agevolare interventi di autotrapianto e terapie mediche.